Musica. Guido Maria Grillo racconta il suo ‘Torino Chiama Tour'. Stasera tappa a Santa Maria Capua Vetere






Articolo pubblicato il: 13/01/2017 14:36:06

Guido Maria Grillo, cantautore salernitano, ha cominciato ieri il suo ‘Torino Chiama Tour’. L’artista si è raccontato a Gold Web Tv. A voi il testo dell’intervista.

 ‘Torino Chiama Tour’: ieri la partenza a Vallo della Lucania, stasera sarai in provincia di Caserta, a Santa Maria Capua Vetere al Club 33 Giri, come sarà questo nuovo tour?
E’ il frutto di un lavoro iniziato lo scorso luglio a Torino e che in realtà consiste nella rilettura di mie canzoni già pubblicate, in collaborazione con artisti più o meno emergenti della scena torinese che sono Alberto Bianco, Daniele Celona, Levante con cui ho duettato solo in un video, Cecilia, che è un’arpista cantautrice e Marco Notari. Da lì è nata l’idea di fare un tour che includesse anche queste canzoni e quindi è partito così con questo nome che è evocativo in quanto per me prima esperienza di collaborazione con la scena torinese che ho incontrato lo scorso anno nel corso del tour precedente.

‘Torino Chiama’, questa città ti ha conquistato… quali impronte ha lasciato nei tuoi lavori?
Lavori dopo l’incontro non ne sono stati ancora pubblicati, però è una città che mi ha mostrato di essere particolarmente ricettiva, vivace intellettualmente e dinamicamente, tutto quello che serve in un momento storico come questo in cui la cultura fatica, c’è un certo  ‘imbarbarimento’ di gusti, e quindi trovarsi ad avere a che fare con una realtà dinamica, persone giovani  e appassionate è stata una grande conquista.

La musica per te, quindi, è un po’ come una missione?
Non le darei tutta questa responsabilità, però nel momento in cui punta alla bellezza e quindi all’essenza dell’arte, chiaramente non bellezza fine in sé stessa, ma propensione, progresso anche intellettuale, allora sì, nel momento in cui raggiunge questo sì…va annoverata tra le arti capaci di elevare l’umanità.

Il tuo primo disco è uscito nel 2009 e tante sono state le esperienze, quanto è cambiato il tuo modo di scrivere? E quali sono invece, gli elementi costanti della tua produzione?
Il primo disco è uscito nel 2009, un altro nel 2011 e poi ne avrei dovuto pubblicare un terzo nel 2013 che per vicissitudini discografiche non è mai uscito dal cassetto se non in un’operazione un po’ clandestina che ho attuato l’anno scorso, cioè pubblicando singole canzoni sulla mia pagina Facebook una volta al mese; e poi questo EP che uscirà a breve: sono uscite già delle anticipazioni, altre ne arriveranno, è un po’ diluito nel tempo e accompagnerà tutto il tour partito ieri.
Non è cambiato tanto nel senso che, chiaramente un’evoluzione è auspicabile e necessaria, ma i fondamenti sono rimasti quelli. L’evoluzione è legata al fatto che chiaramente io sono cresciuto e fatto esperienza e soprattutto nel frattempo ho ascoltato, visto, letto tanto, quindi sì, mi sono arricchito in qualche modo e la scrittura ha subito cambiamenti di questo tipo, ma i fondamenti della scrittura sono quelli. E’ certamente una canzone impegnata, sembra un termine un po’ anacronistico visto che l’impegno in musica sembra una cosa sempre più rara,  però  rimane una canzone d’autore, impegnata, che fa leva su alcune tematiche soprattutto emotive. Non sono un cantastorie, non sono uno in grado di raccontare storie, racconto più stati emotivi, condizioni dell’anima.

Quale dei tuoi brani consigli di inserire in playlist? A quale ti senti più legato?
Questa è una domandona! Quelli pubblicati ufficialmente risentono degli anni che sono passati. Certamente una canzone che mi rappresenta è ‘Salsedine’, canzone che non ho mai pubblicato perché apparteneva a quel terzo disco, ma che ho presentato in una delle edizioni di Sanremo Giovani e che poi è quella in cui ho duettato con Levante.

Tante grandi collaborazioni, tra le altre ricordiamo quella con Cristiano Godano. Con chi sogni di lavorare?

Ho diversi idoli che cambiano perchè ascolto tanta musica, quindi mi lascio innamorare. Un autore che apprezzo tanto, italiano, è certamente Battiato. Avrei voluto tanto conoscere De Andrè e invece, guardando all’estero, avrei voluto tanto conoscere Jeff Buckley e oggi una delle artiste che mi appassiona, ma in realtà è un po’ ferma in questi ultimi anni, è Anna Calvi.

Ricordiamo in chiusura le altre date del ‘Torino Chiama Tour’
Toccheremo tante regioni d’Italia e sulla mia pagina Facebook c’è un’anteprima, ma le date sono in continuo aggiornamento e nei prossimi giorni verrà aggiornata l’immagine di copertina con le date. Comunque saremo a Roma, a Gennaio ancora in Abruzzo la prossima settimana, Piemonte, Toscana e poi Sardegna e Calabria.

Francesca Surdi