Il decreto legge recante disposizioni urgenti in materia di reddito di cittadinanza e di pensioni, bollinato dalla Ragioneria dello Stato lo scorso 24 gennaio, è stato firmato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il “decretone”, che conferma le disposizioni in materia di gioco, su tutte il nuovo aumento del Preu sulle Awp, avvalora l’ipotesi che vedeva l’Esecutivo al lavoro per attingere nuove risorse economiche dal settore, (già martoriato), con l’obiettivo di finanziare le sue manovre.
Il settore dei giochi ha da sempre rappresentato una delle maggiori risorse dello Stato: con il solo prelievo diretto,infatti, garantisce oltre 10 miliardi l’anno, una cassa del tesoro da cui attingere ogni volta che ce n’è bisogno. Il segmento più vessato, alla luce degli ultimi provvedimenti, è ancora una volta quello degli apparecchi da intrattenimento che conta una decina di interventi dal 2004 a oggi.
Secondo il nuovo decreto firmato oggi dal presidente Mattarella, l'aumento del Preu per le slot, a sostituzione di quanto previsto dalla Manovra per il 2019, non sarà più dell'1,35%, ma del 2%. "Al comma 1051 dell’articolo 1 della legge 30 dicembre 2018, n. 145, le parole 'di 1,35 per gli apparecchi di cui alla lettera a)' sono sostituite dalle parole 'di 2,00' per gli apparecchi di cui alla lettera a)”, si legge nel documento.
La relazione tecnica quantifica l'aumento del Preu per le sole Awp del 2% (rispetto all'1,35 previsto dalla Manovra 2019. La raccolta del 2018 era stata di 24,1 milioni di euro, la raccolta 2019 corretta per effetto della riduzione del payout (meno 1,5%) è di 23,7 miliardi di euro. Viene previsto un maggior gettito (23,7 miliardi per 0,65%) pari a 154.000.000 euro su base annua.
In aumento anche i corrispettivi per il rilascio di titoli autorizzatori per gli apparecchi da intrattenimento, con la previsione di un versamento una tantum.
Rimanendo in tema di aumenti, crescono anche gli acconti dovuti a titolo di Preu per il sesto bimestre dell’anno 2019. Solo per l’anno 2019, i versamenti dovuti a titolo di primo, secondo e terzo acconto relativi al sesto bimestre, aumenteranno del 10 per cento cadauno; il quarto versamento relativo al saldo vedrà una riduzione legata ai versamenti effettuati a titolo di acconto, comprensivi delle dette maggiorazioni.
Un ulteriore aumento della tassazione riguarda la ritenuta sulle vincite del gioco numerico a quota fissa denominato “10&lotto” e dei relativi giochi opzionali e complementari, fissata all’11% cento a decorrere dal 1° luglio 2019. Resta, invece, invariata la ritenuta dell’8% per tutti gli altri giochi numerici a quota fissa.
La relazione tecnica evidenzia che la ritenuta sulle vincite al 10eLotto, nel 2018 è stata pari a circa 350 milioni di euro e l'aumento, dall'8 all'11%, determinerà un aumento di gettito di circa 131 milioni di euro annui, e per il 2019 di circa 66 milioni di euro. La decorrenza dal 1° luglio si rende necessaria in quanto serve "un congruo periodo temporale al fine delle necessarie modifiche dei sistemi di gioco". Considerato che il 10eLotto segna costantemente un significativo incremento di raccolta, la relazione ritiene che "il nuovo provvedimento non determini una flessione della domanda e quindi della raccolta ma tutt'al più un rallentamento della crescita".
Altre misure fanno riferimento al contrasto alla ludopatia e al contrasto al gioco illegale. “Il reddito di cittadinanza, non potrà essere speso al gioco”, aveva dichiarato in conferenza stampa il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
Il “decretone” ufficializza le dichiarazioni rilasciate dal ministro e dispone che per contrastare il gioco patologico e la diffusione della ludopatia, verrà applicato il divieto di utilizzo della card sul reddito di cittadinanza per tutti quei giochi che prevedono vincite in denaro o altre utilità.
Per quanto concerne il contrasto al gioco illegale, l’esecutivo gialloverde si propone di contrastare con metodi più efficaci l’esercizio abusivo di giochi e scommesse offerti al pubblico e i fenomeni di disturbo da gioco d’azzardo patologico inasprendo le pene e conferendo ulteriori compiti, in materia, all'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli.
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