Qualcosa respira nel ripostiglio: il libro horror per ragazzi dell'editrice casertana Officina Milena






Articolo pubblicato il: 31/01/2020 12:02:50

Qualcosa respira nel ripostiglio è un libro horror illustrato per ragazzi scritto da C. Martin – pseudonimo di uno scrittore originario di Marcianise che ha già all’attivo diverse pubblicazioni per adulti – illustrato da Diana Daniela Gallese – disegnatrice abruzzese dallo stile gotico –  e pubblicato dalla casa editrice casertana Officina Milena. Il libro è costituito da tre racconti – Fairyland, Una terribile gelatina e Qualcosa respira nel ripostiglio – che si rivolgono a un pubblico giovanile, ma che si prestano facilmente anche alla lettura di un adulto grazie a un linguaggio elaborato, alla trattazione di temi collettivi e alla presenza della giusta tensione narrativa. Il primo racconto della raccolta, Fairyland, come suggerisce il titolo, è ambientato in un mondo fantastico popolato da fate, un mondo in cui i due fratellini protagonisti sono precipitati dopo un incidente in automobile e che sembra uscito dal libro delle fiabe che gli ha letto la loro nonna soltanto la sera prima. In questo strano paese i due fratellini cercheranno di sopravvivere, fino a quando non scopriranno di non essere quello che credono. Il secondo racconto, Una terribile gelatina, ha per protagonista una ragazza in età scolare che dovrà fare i conti con una strana gelatina –  quella che sta utilizzando per il suo esperimento scientifico scolastico –  che prende vita nel suo frigorifero e se ne va in giro di notte nella sua casa. Oltre a ciò, la ragazza deve anche far fronte al sentimento di gelosia che cova verso il suo fratellino, il beniamino di casa a cui i suoi genitori danno sempre ragione. Il terzo e ultimo racconto, Qualcosa respira nel ripostiglio, racconta le vicissitudini di un gruppetto di amici che si scontrano continuamente con i bulletti delle loro scuola e che devono scoprire cos’è quel qualcosa che respira nel ripostiglio della loro aula di chimica.

Con il tipico stile della narrativa americana, C. Martin crea una serie di racconti in perfetto stile dell’orrore, di cui rispetta tutte le regole, e in cui non manca mai il fattore sorpresa. Il libro attinge con originalità all’immaginario cinematografico e letterario del genere fantastico e dell’orrore: pozioni resuscitanti, materie inanimate che prendono vita e creature favolistiche scandiscono il ritmo narrativo delle tre storie. Accanto al fantasy e all’azione, lo scrittore inserisce temi, problemi e sentimenti tipicamente adolescenziali – che di riflesso coinvolgono anche i genitori, quindi gli adulti – quali il bullismo, il senso di competizione, la gelosia familiare e l’autostima dei più piccoli. Fondendo il fantasy con la realtà quotidiana dei giovani, Qualcosa respira nel ripostiglio si pone come un libro di intrattenimento in cui l’elemento fantastico è lo strumento e l’occasione per vincere le sfide della giovane età.

Grazia Caputo