Santa Maria La Fossa, Capua e Casal di Principe: ECCO I RISULTATI DI UN'ARTICOLATA INDAGINE!!!






Articolo pubblicato il: 08/03/2017 10:36:11

Di seguito alcune parti del Comunicato stampa giunto in redazione dalla Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere:

"Nelle prime ore della mattinata odierna, nei comuni casertani di Santa Maria La Fossa, Capua e Casal di Principe, nell'ambito di un'articolata indagine coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, i Carabinieri della Stazione di Grazzanise hanno - spiega la nota - dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal locale Ufficio G.I.P. nei confronti di (...), (...), (...), (...), (...), (...) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata ai reati di lesioni personali e truffa ai danni di compagnie assicurative - spiega la nota - (attraverso condotte di mulilazione fraudolenta della propria persona e di denunce di falsi sinistri) (artt. 416, 582-585 e 642 c.p.). Alcuni degli indagati sono chiamati a rispondere anche di altri gravi delitti, quali quelli di sequestro di persona (art. 605 c.p.), estorsione (art. 629 c.p.), furto commesso in edifici scolastici (artt. 624-625 c.p.) e - spiega la nota - detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti (art. 73 d.p.r. 309/90). L'attività d'indagine, condotta dal dicembre del 2015 al settembre del 2016, si è sviluppata mediante attività tecniche di intercettazioni telefoniche ed ambientali, nonché attraverso servizi di osservazione e riscontro, che hanno consentito di edificare un solido compendio indiziario a carico - spiega la nota - degli odierni indagati. In particolare, è stata accertata l'operatività, nella provincia di Caserta, di un'organizzata compagine associativa delittuosa, finalizzata alla commissione di truffe assicurative, realizzate mediante - continua il comunicato - condotte di mutilazione fraudolenta e di denuncia di falsi sinistri: in particolare, i partecipi dell'associazione delittuosa provocano artatamente ed intenzionalmente lesioni personali fisiche a diversi soggetti, consenzienti e retribuiti con esigue somme di denaro, per lo più giovani tra i 18 ed i 25 anni, anche affetti da ritardi psico-fisici e da disabilità di vario genere - lesioni cagionate con grande violenza ed efferatezza anche utilizzando bastoni e mazze di legno o di ferro - li conducono presso i vicini nosocomi, ove li inducono a far attestare nei certificati medici redatti dal personale sanitario in servizio presso il pronto Soccorso che le lesioni derivassero da sinistro stradale; tali - spiega la nota - certificati, per il tramite di (...), vertice dell'associazione, vengono consegnati ad alcuni legali (allo stato rimasti estranei rispetto al presente procedimento, in quanto difettano gli elementi in ordine alla loro consapevolezza della falsità dei sinistri oggetto di denunce o di atti di citazione), i quali curano le pratiche risarcitorie, trasmettendo la denuncia di sinistro e la richiesta di risarcimento alla compagnia assicurativa competente, così da conseguire le somme erogate a titolo - spiega la nota - risarcitorio per sinistri mai avvenuti, da ripartire tra gli associati. Tale suddivisione dell'illecito profitto è stata impedita per la tempestiva segnalazione alle competenti compagnie assicurative da parte dei militari dell'Arma, in accordo con quest'Ufficio di Procura, circa la falsità dei sinistri denunciati presso le stesse. Molte compagnie assicurative coinvolte hanno, infatti, sporto querela - continua la nota - per tali fatti. E' stato altresì accertato che le vittime dei falsi sinistri erano il più delle volte consenzienti a farsi procurare, in cambio di esigue somme di denaro, le lesioni personali. Talvolta, invece, è apparso evidente che la volontà di tali soggetti era stata violentemente coartata: sono state, infatti, documentate le gravi lesioni prodotte ai danni di un portatore di handicap che, incapace di autodeterminarsi, è stato sequestrato dal "branco", minacciato e, poi, più volte malmenato al fine di produrre richieste di risarcimento per suo conto. (...)

I soggetti colpiti dai provvedimenti cautelari agivano con modalità particolarmente spregiudicate e violente, come è evincibile non solo dalle conversazioni telefoniche, ma anche dall'entità delle lesioni che si ricavano dai referti medici. Sono stati documentati cinque fittizi sinistri stradali. Nel corso delle attività di indagine è emerso, inoltre, che alcuni degli indagati sono dediti al - spiega la nota - compimento di qualsiasi attività criminale, in proprio o per conto di altri, al solo fine di trarre profitto, dalla cessione di sostanze stupefacenti alla commissione di furti nelle scuole con contestuale rivendita dei beni di provenienza furtiva. In particolare, sono stati, inoltre, accertati quattro episodi di furto, tre dei quali ai danni di una struttura scolastica del comune di Capua, nonché nove episodi di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo hashish e cocaina. Tali episodi criminosi, però, non rientrano nel progetto criminoso dell'associazione, essendo piuttosto riconducibili ad attività poste in essere da due coindagati, dediti a qualsiasi tipo di attività criminale, purché redditizia. In particolare, il (...), dopo aver forzato in tre circostanze le porte di ingresso - spiega la nota - dell'istituto scolastico (...) di Capua, si impossessava di materiale informatico per un valore complessivo quantificato in oltre 8.000 euro. II G.I.P., concordando con la richiesta di misura coercitiva avanzata da questo Ufficio, anche per quanto riguarda la sussistenza di concrete ed attuali esigenze cautelari, ha disposto, per (...), (...), (...) e (...), la custodia cautelare in carcere, mentre per il (...) e la (...) la misura cautelare degli arresti domiciliari".