SCATENI/Arrivederci. Al congedo, il Napoli fa peggio del Bologna: 2 a 3


Articolo pubblicato il: 26/05/2019 11:43:23

E’ l’ultimo atto della serie A e da copione il portavoce del Napoli calcio fa circolare ad arte voci di trattative per arricchire l’organico degli azzurri. In passato le delusioni per i sistematici bluff, sono state mascherate con furbi artifici: “tizio non verrà perché non gli piace la destinazione”, “caio ha chiesto un ingaggio irricevibile”, “sempronio pretendeva di gestire in proprio i diritti di immagine”, “pinco ha preteso di conoscere in dettaglio il progetto tecnico dell’allenatore”. L’esito di questi “inganni” è noto. Mentre il Napoli si trastullava con chiacchiere “a vanvera”, altri operavano e i “pezzi pregiati” del calcio si accasavano con altri  club di mezza Europa, Italia inclusa. A conclusione di un torneo a corrente alterna e per dirlo a chiare lettere, brillante nella prima parte del campionato, quando gli azzurri avevano ancora in mente e nelle gambe il calcio fantastico di Sarri, meno nella seconda parte, quando era richiesto loro di interpretare quello di Ancelotti. E male nelle Coppe. Tutto normale? Forse sì, forse ha ragione chi concede al nuovo tecnico i tempi di rodaggio e vede in lui, oltre all’allenatore, anche il manager coinvolto nella gestione finanziaria  del club, con tutti gli uomini disponibili alla ribalta, anche con qualche azzardo per la scelta di tenere in panchina i migliori. A Bologna Non sono in campo il monumentale Koulibaly e il gladiatore Allan, squalificati, allora spazio per Younes e Lupertoi. Il primo integra la linea di centrocampo, il giovane centrale sostituisce la “diga” azzurra, in panchina Callejon e Ospina, Meret ufficialmente raffreddato (??). Anche al Dall’Ara tanti tifosi napoletani. Solo azzurro per i primi quindici minuti e una manovra da manuale all’8°. Triangolazioni in pochi centimetri dell’intero attacco del Napoli, conclusione pericolosa di Verdi, pallone di poco a lato. Il Bologna prende coraggio, gli azzurri frenano l’ardore dell’abbrivio. Tre angoli di fila per i rossoblu, due pericolosissimi e un quarto dopo 3 minuti. Dal ventesimo è più Bologna e a due minuti dal 45° succede quanto era prevedibile. Lungo lancio per Palacio, privo di marcatura, cross perfetto sulla testa di Santander, uno a zero. Non  finisce qui. Dopo 180 secondi con la difesa degli azzurri ancora in vacanza contropiede di Dzemaili, un ex di lusso, anche lui liberissimo. Gran sinistro dalla distanza, 2 a 0 per il Bologna e Napoli imbambolato. Pesano le assenze di Allan e Koulibaly, prevedibile la fragilità del centrocampo. Verdi e Younes sono un ripiego inconsistente, il ruolo di Zielinski e Fabian è di mezze ali offensive e Mihajlovic lo sa. I gol nascono proprio dal vuoto difensivo degli azzurri nella zona nevralgica del campo, dove nasce il gioco. Al 14° della ripresa un buon assist di Fabian serve Ghoulam in corsa sulla sinistra a poca distanza dalla porta rossoblu. Gran sinistro, tra palo e mani di Skorupski,  2 a 1 e buone notizie dal difensore reduce da due interventi al ginocchio. A circa 25 minuti dal novantesimo dentro Callejon e Mertens per Verdi e Insigne. La partita cambia faccia e il Bologna se ne accorge. La pressione degli azzurri sale d’intensità, e l’inerzia del gioco torna agli azzurri. Quasi un assalto. Minuto 78: a Younes riesce l’ aggancio acrobatico su un lancio della difesa. IL tedesco aspetta l’arrivo di Mertens, che a pochi passi dalla porta non ha problemi a mandare il pallone in rete. 2 a 2. Continua a premere il Napoli e Zielinski con un potente destro colpisce il palo, è il 27esimo di questo campionato,  ma nell’unica  azione offensiva del Bologna in trenta minuti, su un cross dalla sinistra Santaander si avventa di testa ed è 3 a 2 per i rossoblu.  Koulibaly, dove sei? Mihajlovic merita i cori dei tifosi del Dall’Ara. Gli chiedono di restare. Ha messo su una squadra che l’avesse allenata da più tempo, a questo punto sarebbe molto più in alto in classifica.  
Luciano Scateni.