SCATENI/Che bell'Empoli, strameritato il 2 a 1 su un apatico Napoli


Articolo pubblicato il: 04/04/2019 11:28:11

Andreazzoli batte Ancelotti 2 a 0. Si sfata anche la leggenda del supertecnico Ancelotti in grado di utilizzare tutta la rosa degli azzurri senza subire danni. L’Empoli è bello da vedere. Grintoso, dinamico, atleticamente vigoroso, aggressivo, preciso. Il pressing eseguito alla perfezione annebbia le idee degli azzurri e assopiti per deficit di determinazione in un finale di campionato con poco o niente da dire oltre alla prevedibilmente e tutto sommato agevole conferma del secondo posto alle spalle della lepre bianconera. Molti si chiederanno: ma allora, la fantastica vittoria sulla Roma, perché così distante dal non gioco al Castellani, che ha consentito ai toscani di compiere l’impresa e mettere punti in classifica nella corsa per non retrocedere? E probabile si debba ricorrere al lettino dello psicanalista, altrimenti l’abisso tra la prestazione all’Olimpico e quella di stasera è semplicemente da attribuire a disparità emotiva nell’affrontare le due partite. Il derby del Sud è uno storico, blasonato appuntamento sull’asse Napoli-Roma e anche per un a star come Ancelotti ha un fascino particolare. Per di più Empoli-Napoli si è svolto nel bel mezzo del tour de force di quattro incontri in dodici giorni. Giovedì della prossima settimana agli azzurri toccherà sfidare i big dell’Arsenal in quel di Londra, cosa non da poco. La partita del Castellani ha una sola categoria di valutazione per rappresentare il merito dei toscani nello sconfiggere gli azzurri: dal primo all’ultimo minuto hanno governato la partita surclassando individualmente e come collettivo un Napoli svogliato, per nulla reattivo, lento, farraginoso, impreciso e approssimativo in avanti e nella linea difensiva. Andreazzoli, ha valutato con acume la fragilità e l’ incongruenza di mettere in campo Ounas e Younes, presunte spalle di Milik, finito nella morsa di tre e talvolta più difensori. Yunes si è dato da fare, niente di più, Ounas, nato esterno di fascia e tale destinato a rimanere, ha contribuito a rendere sterile la solitudine del centravanti polacco. Zero pericolosità degli azzurri, aggravata dal ruolo poco incisivo di centrocampista di Zielinski. Sull’altro fronte ogni conquista del pallone dell’Empoli in difesa si è trasformata in fulminei contropiede, condotti magistralmente da Caputo e Farias, agevolati da una prestazione sottotono di Koulibaly e dalla ridotta attitudine difensiva di Malcuit, invece efficace nelle puntate sulla fascia destra. In questo contesto, il gol dell’uno a zero ha premiato i toscani senza se e senza ma. Minuto28: in una delle manovre offensive dell’Empoli, Farias riceve in area di rigore. La difesa azzurra gli concede lo spazio per convergere al centro e segnare un gol alla Insigne, con un tiro deviato per sfortuna da Zielinski. S’infortuna il gagliardo Krunic, gli subentra Brighi, anni 38. 38 è anche il minuto del primo miracolo Meret. Caputo si avventa su un assist perfetto di Lorenzo ed è in vantaggio sulla difesa azzurra. Il portiere azzurro non aspetta che faccia un passo di più e gli chiude lo specchio della porta con il corpo. In avanti il Napoli non gioca che con le spalle alla porta e così, lo dice il manuale del buon calcio, non si segna mai. Il tempo finirebbe sull’uno a zero, ma Zielinski, finalmente in posizione avanzata di mezz’ala, colpisce con rara potenza da 25 metri e regala agli azzurri il parziale di uno a uno. Stesso Napoli nella ripresa, stesso Empoli. Vanno via con uno stesso copione i primi otto minuti della ripresa e proprio all’ottavo l’Empoli guadagna un calcio d’angolo. Sul cross, per tempismo ed elevazione, ha la meglio Di Lorenzo e il 2 a 1 mette in stato d’accusa i due centrali del Napoli. Ancelotti sembra uscire dallo amarezza e delusione. Corre ai ripari. Fuori Youne e Ounas, dentro Fabian Ruiz e Mertens, ma cambia poco. La compattezza dei toscani non subisce più di tanto la foga di Mertens e la spinta in avanti dello spagnolo. Koulibaly trova il modo per confermare che per lui non è serata. Un banale, semplice passaggio a Meret si perde lontano dalla porta, in calcio d’angolo. Il gigante sembra che con la testa sia da un’altra parte. Al minuto 75 altro miracolo di Meret che nega a Farias un gol facile, facile. Ancelotti, a bordo campo, allarga le braccia sconsolato e a un quarto d’ora dal 90° spedisce Verdi a rilevare Malcuit, che non gradisce. Non cambia nulla e l’Empoli merita un bel dieci in condotta. Il Napoli in blocco, il castigo dietro la lavagna dei cattivi.

Luciano Scateni.