SCATENI. Cose dell'altro mondo


Articolo pubblicato il: 06/04/2019 12:41:14

Chi almeno una volta ha ordinato qualcosa on line ad Amazon, mostro del commercio via internet, sappia che ha contribuito contemporaneamente alla stratosferica ricchezza di Jeff Bezos, suo azionista di maggioranza, che ha un milionesimo di responsabilità nell’agonia e la morte di gran parte del commercio al minuto. C’è si compiace, esulta, grida osanna per la ricchezza di Bezos: è la signora MacKenzie, sua moglie e socia. I due si dicono addio e il divorzio, il più costoso della storia, consegna la bellezza di 36 miliardi di dollari alla firsrt lady Amazon, quarta donna più ricca del mondo. Bezos non fa una piega. Il suo gruzzolo “residuo” è di 107 miliardi di dollari più altri quattro miliardi, quanto è il valore stimato del Washington Post e di Blu Origin di cui è proprietario. Un’altra faccia della medaglia, seppur di piccola entità, non meno significativa, ha per titolo “Bonus asilo nido e baby sitter”. Il governo gialloverde cancella l’uno e l’altro sostegno alle madri lavoratrici, concesso dai governi precedenti per far fronte agli oneri della maternità e tornare al lavoro in tempi rapidi, grazie alla possibilità di pagare le baby sitter e poi l’asilo nido. Se questa è la direttrice di marcia di Di Maio e Salvini, per coprire il costo di quota 100 e redito di cittadinanza, povera Italia. La faccenda dei rimborsi ai risparmiatori truffati dalle banche: Di Maio e Salvini, con la complicità di Conte, vorrebbero rimborsare tutti, senza se, senza ma. L’Europa e il ministro di settore Tria, distinguono. Il risarcimento va concesso a chi dimostra di essere stato truffato e negato a chi era consapevole del rischio di acquistare titoli “tossici” con la prospettiva di lauti guadagni. Avranno la meglio l’Europa e Tria o i due vicepremier a caccia di consensi per il voto di maggio? Non ti fidar di un bacio a mezzanotte…La canzoncina nel repertorio di Van Wood, torna utile per mettere in guardia l’opinione pubblica, frastornata da abbracci e cazzotti che si scambiano a giorni alterni Di Maio e Salvini, con la benedizione del pompiere Conte. Fingono, mentono, prendono in giro gli italiani. Il vice premier del Carroccio tratta Di Maio come un pavido imberbe, il collega pentastellato ricambia insultandolo per l’alleanza con neonazisti che negano l’olocausto. Litigano quotidianamente, sfiorano la rissa, lo scontro fisico, inscenano atti di guerra senza quartiere. In qualunque Paese normale una coalizione così, anomala, precaria, con radici ideologiche agli antipodi, sarebbe finita da tempo davanti in tribunale per ottenere il divorzio. L’evento è invece rinviato e guarda caso al dopo elezioni europee. Esempio eclatante della strategia che posticipa le verifiche dei guai gialloverdi oltre il mese di maggio, è il ridicolo escamotage affidato al fittizio premier Conte per scongiurare contraccolpi. L’Europa e chiunque ne abbia competenza, bocciano la fallimentare politica economica dei gialloverdi? Conte, allo sbaraglio per “ordine” di Salvini e Di Maio, esterna un incredibile “2019 bellissimo anno” e per scavalcare senza danni la tornata elettorale di maggio dichiara che “La crescita economica dell’Italia sarà più robusta (sic, perché ora è già robusta, ndr) nel secondo semestre dell’anno”. I tre pinocchietti da strapazzo sono efficaci imbonitori, ma gli italiani? Quelli che non lo capiscono sono ingenui destinatari passivi della loro commedia degli inganni.

Luciano Scateni