SCATENI/E’ l’Italia che rinsavisce? 5Stelle in retromarcia


Articolo pubblicato il: 26/05/2017 11:31:04

L’erosione è un processo che in natura sgretola le montagne e fa sparire le spiagge. In politica è il punto critico, che raggiunto da un partito dà il la al suo declino. L’anomalia dei consensi di protesta e dell’Italia nostalgica del qualunquismo, che hanno    alimentato l’incredibile consenso per il comico genovese “sceso in politica” e i suoi “rampanti ragazzi”, sembra incamminarsi sul viale del tramonto. Gli italiani saranno anche portati a fare del niente i loro miti estemporanei, ma alla fine riescono a mettere in sequenza e tirare le somme misfatti dei pentastellati che solo per citare i più noti sono i brogli (firme false sulle liste dei candidati) in Sicilia e a Bologna, venuti galla e ora materia di indagini giudiziarie, insipienza amministrativa in alcuni comuni a guida 5Stelle, contestazioni per vie legali di esclusi ed espulsi. Ancora: l’autonomia vincente di Pizzarotti, sindaco di Parma epurato dal vertice del movimento e favorito con la sua nuova lista (Effetto Parma) per la ricandidatura, da ultimo la dispotica negazione della candidatura a sindaca di Genova della prescelta dalla base e disconosciuta, a dispetto della sbandierata qualità di prescelta dai “cittadini” che decidono. Tremano i polsi al direttorio e ai suoi guru. A Genova, sua città natale, il comico è out, perdente nel prologo decisivo del ballottaggio per l’elezione del primo cittadino. Il centro sinistra è favorito nella corsa per la conquista dell’importante capoluogo ligure, M5Stelle ha pagato a caro prezzo la vicenda della Cassimatis, rinnegata dal vertice del movimento, contro la volontà dei pentastellati di base. Favorito è Crivello, anche in virtù dell’accordo Pd-Movimento democratico progressista. I sondaggi lo accreditano del 34% di voti, sei punti oltre la quota pronosticata per il centro destra e il 25% di Pirondini, l’uomo designato dal comico. Gianroberto Casaleggio, guru junior, erede del cofondatore del Movimento, lo aveva accreditato come vincente ai ballottaggi. Dovrà inventarne un’altra. Sondaggi recenti contribuiscono a consolidare i dati negativi dei cinquestelle che  perderebbero le elezioni amministrative in tutte la grandi città. Verona sarebbe scenario di una sfida a tre fra Orietta Salemi (centrosinistra), Sboarina (centrodestra) e Patrizia Bisinella (Fare!) compagna del sindaco uscente Tosi (a lega storce il naso). Out Alessandro Gennari, consigliere uscente e candidato per il Cinque Stelle. Caos a Palermo. Ugo Forello, travolto dallo scandalo delle firme false non sfiorerà neppure il primato al ballottaggio. Protagonisti sono Leonluca Orlando, sindaco uscente (centrosinistra) e Fabrizio Ferrandelli (centrodestra). Il comico si consola sparando una delle sue abituali contumelie. Definisce insussistente l’attuale governatore Crocetta “messaggio preciso del Pd alla mafia siciliana”. 
La xenofobia si alimenta anche di falsità grossolane, esito di ignoranza. Esempio emblematico è il lamento per la supposta rapina di posti lavoro  di cui sarebbero colpevoli i migranti che li sottrarrebbero agli italiani. Ben oltre la considerazione sui nostri disoccupati che rifiutano molti lavori considerati umili o mal remunerati, a smentire di profeti di sventure ecco l’indagine di Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, la rete più importante in Europa di proposte di occupazione. Racconta  la sua ricerca che in Italia ci sono quattro milioni di posti non coperti, e ovviamente altrettante persone che non li occupano. Una delle è la velocità con cui il mondo del lavoro evolve verso forme inedite, i principi, da acquisire, del continuo, non facile ma obbligatorio rinnovarsi in ruoli diversi. Le offerte inevase comprendono settori tradizionali o proiettate al futuro. Mancano sviluppatori di software digitale, esperti di marketing nello stesso settore, di e-commerce e user experience, di design digitale. Sono decine le richieste. Di negativo, commenta Dattoli, c’è, per fare un esempio, la corsa alla laurea in giurisprudenza, che lascia sul campo, senza lavoro, il settantacinque percento di  giovani laureati. Tredicimila in Italia. Alcuni, per esasperazione, altri convinti, accettano l’assegnazione gratuita del governo di appezzamenti di terreno da recuperare all’abbandono e trasformare in produttività. (nella foto Cassimatis e Pizzarotti)

 Luciano Scateni