SCATENI. Esuli dalla casa del comico/Lega razzista, definizione lecita/La “nera” nei salotti Tv


Articolo pubblicato il: 14/01/2017 14:31:58

Lo sconcerto è di casa da tempo nel crogiuolo ribollente dei 5Stelle e nasce da tre filoni che confluiscono nella disaffezione di grillini e della pubblica opinione. I diktat del comico e del compare Casaleggio, ora del figlio suo erede, hanno sapore di ventennio e il colmo è di questi giorni per la minaccia a due fuoriusciti di sborsare 250mila euro di “multa”. La pratica delle espulsioni che ricorda molto  da vicino le purghe fasciste e le epurazioni staliniste, ha colpito per primo il sindaco di Parma, colpevole di indipendenza progettuale ed è continuata con chiunque sia in disaccordo con i proclami del comico e del suo cosiddetto direttorio, manifestato in  occasione di bugie e comportamenti contrari all’etica dell’onestà sbandierata, smentita dai fatti. Motivo d’attualità delle defezioni è il recente doppio salto della quaglia del vertice: addio a Farage, richiesta di accasarsi con i liberali di Alde. Al rifiuto, viaggio alla Canossa dell’euroscettico francese a condizioni umilianti. Una ragione supplementare  che spiega l’esodo da movimento è tutta siciliana dove nove esuli contestano la gestione personalistica, nepotista dei vertici e puntano l’indice sulla truffa delle firme false, svelata da una quinta colonna grillina. 5Stelle in affanno: lasciano nove contestatori e si fa duro il compito di formare le liste elettorali per le amministrative di primavera. Il comico può mettere in lista solo su 27 nomi su 40 Le fazioni, una contro l’altra armate, si fronteggiano a colpi di insulti.

Lega razzista, definizione lecita

Il prode Salvini, noto e consolidato xenofobo, non ha risparmiato frasi ingiuriose all’ex ministro per l’integrazione del governo Letta, Cécile Kienge e l’ha perfino querelata per aver definito la Lega un partito razzista, affermazione incontrovertibile per tutti, tranne che per l’amico della neofascista Le Pen,  il fan di Trump e di governi europei xenofobi. L’erede di Bossi, che al confronto era una mammola, ha ritenuto di acquisire popolarità chiedendo la condanna per diffamazione e sperando nella condanna al carcere. Il tribunale, che altro poteva fare se non assolvere la Kienge? L’ha assolta e come in passato chiunque è autorizzato a chiamare razzista la Lega.

La “nera” nei salotti Tv  

La meritata popolarità di Fiorello si pone al servizio di una riflessione  condivisa da molti ma da pochi traslata in aperta condanna dei network televisivi che riempiono gran parte delle ore pomeridiane e  di seconda serata con succursali della pagine di “nera” di quotidiani e periodici. A mettere le mani in fatti di sangue (più cruenti, horror e nefandezze  propongono, più hanno spazio nei salotti) sono più di altri il programma “Pomeriggio Cinque” di  Mediaset, affidato a Barbara d’Urso e “La vita in diretta” condotto in tandem da Marco Liorni e Cristina Parodi. Gli studi  televisivi ospitano femminicidi, casi di padri e madri che uccidono i figli, di figli che ammazzano i genitori, vecchie storie giudiziarie  riportate in luce con processi supplementari. A dissertarne si convocano psichiatri, criminologi, giornalisti di genere, inviati. Lo schema, collaudato, sollecita il piacere dell’orrido e del mistero di cui si nutre, per una sorta di dipendenza indotta, una porzione sorprendente di utenza televisiva. Lo stratagemma è ben visto dai vertici aziendali che con il minimo impegno economico riempiono ore di trasmissione. Ci voleva Fiorello per chiedere di  restituire la cronaca nera agli addetti ai lavori di Tg e quotidiani della carta stampata? Ma poi, nella reiterazione di crimini, dell’acido che sfigura le donne, di rapine con l’uccisione delle vittime, di delitti-suicidi di padri e madri che ammazzano i figli, può essere anche responsabile la tragica emulazione di quanto mostrano senza adeguati filtri le trasmissioni in questione?  E che dire di “Torto o ragione” di Rai con tanto di giudice, testimoni, pseudo espetti e giuria popolare, per processi virtuali che provano  a dirimere risse familiari con chiassate da cortile o dell’omologo di Rete 4 della Palombelli…

Luciano Scateni