SCATENI. Fortebraccio, dove sei?


Articolo pubblicato il: 21/06/2019 15:57:53

Negli anni ottanta Fortebraccio, prestigioso autore per l’Unità dei corsivi da prima pagina, con una lettera aperta al sindaco di Milano dell’epoca gli comunicava di restituire l’onorificenza dell’Ambrogino d’oro per  contestarne l’attribuzione alla memoria del prete Zucca, implicato in affari privati illeciti e per aver delegato un prete dichiaratamente fascista a tenere le prediche domenicali nella sua chiesa. Purtroppo Mario Melloni, Fortebraccio, non è più in vita, ma c’è l’Associazione Nazionale Partigiani Italiani a vigilare perché sia stroncato, prima che diventi pericoloso per la democrazia, il risorgere del fascismo. L’ANPI chiede di far scomparire Casa Pound, sfrontatamente fascista, nonostante il divieto di una legge dello Stato  e della  Costituzione. È davvero troppo per un Paese nato dalla resistenza e che bandito il fascismo assiste all’intollerabile frequenza di aggressioni di squadracce dell’estrema destra. Inverosimile che il governo le abbia tollerate, che non abbia avviato un’operazione di “bonifica” totale delle centrali da cui partono le spedizioni dei neri, in tutto simili ai raid del Ventennio.
 
Tale Beatrix Amelie Ehrengard Erika Von Storch (che siano benedetti padre e madre per una così ridondante estensione dei nomi che antecedono il cognome e hanno dato da fare oltre la orma all’impiegato dell’anagrafe) è un tedesca che c’è l’ha duro, pure essendo femmina. Donna di spicco dell’estrema destra made in Germany, la tizia è autrice di una proposta che la satira avrebbe pagato milioni per averla inventata. Beatrix, Amelie, Ehrengard Erika, al risveglio dopo una notte abitata da incubi e impossibili utopie, affronta una dura giornata di solidarietà con il peggio dell’antidemocrazia europea e grazie a un sogno ad occhi aperti partorisce il diabolico postulato di candidare Salvini al Nobel per la pace. Capito male, è una fake news? Assolutamente no, tutto vero. A detta della Von Storch, il Salvini Matteo avrebbe condotto una politica efficace di stabilità per l’Europa e (udite…udite) per “il salvataggio di vite umane”. Il commento dell’interessato è un capolavoro di ipocrisia e di  narcisismo malcelato: “Addirittura candidato al Nobel per la Pace? Ma grazie”
 
Parole di grillini al vento, quelle dei gialli che ci s-governano: Di Maio, con credibilità zero e Fico, più convinto (ma basta?) hanno giurato che per la vicenda Regeni l’Italia avrebbe ricevuto giustizia dall’Egitto. Ne è passata di acqua sotto i ponti. Il Cairo ha moltiplicato reticenze, depistaggi, menzogne, indisponibilità a svelare nomi e ragioni delle torture che hanno assassinato il giovane ricercatore italiano. Per capire in che razza di Paese ci conduce la deriva leghista, arriva a proposito la decisione di un campione di distanza dalla democrazia, tale Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, che ha ordinato di togliere lo striscione “Verità per Giulio Regeni” dal balcone del palazzo comunale. L’ignobile iniziativa ha contagiatoil governatore della Regione, tale Fedriga, esponente del Carroccio, che si è affrettato a emulare il collega e ha eliminato ovunque gli striscioni di Amnesty International.
 
In delirio di onniscienza, onnipotenza e onnidemenza, il peggiore presidente degli Stati Uniti osa anteporre a se stesso solo Washington pere la palma di migliore inquilino della Casa Bianca e inaugura la campagna elettorale con l’annuncio della sua ricandidatura. Che dire, povera America…ma c’è di peggio. Forse per qualche bourbon di troppo o per flebo di cocaina, il tycoon le ha sparate grosse. Ha promesso che l’America conquisterà Marte entro cinque anni e che con un suo secondo mandato sconfiggerà il cancro e l’Aids. Per fortuna degli americani e dell’umanità i sondaggi continuano a darlo per sconfitto.
 
Tale Beatrix Amelie Ehrengard Erika Von Storch (che siano benedetti padre e madre per una così ridondante estensione dei nomi che precedono  il cognome e hanno dato da fare, oltre la norma, all’impiegato dell’anagrafe) è una tedesca che c’è l’ha duro, pure essendo femmina. Donna di spicco dell’estrema destra made in Germany, la tizia è autrice di una proposta che la satira avrebbe pagato milioni per averla inventata. Beatrix, Amelie, Ehrengard Erika, al risveglio dopo una notte abitata da incubi e impossibili utopie, affronta una dura giornata di solidarietà con il peggio dell’antidemocrazia europea e in virtù di un sogno a occhi aperti partorisce il diabolico postulato di candidare Salvini al Nobel per la pace. Capito male, è una fake news? Assolutamente no, tutto vero. A detta della Von Storch, il Salvini Matteo avrebbe condotto una politica efficace di stabilità per l’Europa e (udite, udite) per “il salvataggio di vite umane”. Il commento dell’interessato è un capolavoro di ipocrisia e di  narcisismo malcelato: “Addirittura candidato al Nobel per la Pace, ma grazie”.
 
“Parola mia” di grillini al vento, quelle dei gialli che ci s-governano: Di Maio con credibilità zero e Fico, più convinto (ma basta?) hanno giurato che per la vicenda Regni l’Italia avrebbe ricevuto giustizia dall’Egitto.  Ne è passata di acqua sotto i ponti e il Cairo ha moltiplicato reticenze, depistaggi, menzogne, indisponibilità a svelare nomi e ragioni delle torture che hanno assassinato il giovane ricercatore italiano. Per capire in che razza di Paese ci conduce la deriva leghista, arriva a proposito la decisione di un campione di distanza dalla democrazia, tale Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, che ha ordinato di togliere lo striscione “Verità per Giulio Regeni” dal balcone del palazzo comunale. L’ignobile iniziativa ha contagiato il governatore della Regione, tale Fedriga, altro esponente del Carroccio, che si è affrettato a emulare il collega e ha eliminato ovunque gli striscioni di Amnesty International.