SCATENI. Napoli senza sprint, subisce uno 0 a 2 dal Granada.


Articolo pubblicato il: 18/02/2021 23:18:36

Napoli senza sprint, subisce uno 0 a 2 dal Granada.

La maledizione del coronavirus ha snaturato l’appassionante evento del calcio, dall’Olimpo delle competizioni internazionali, ai campionati nazionali e infierisce anche sulle categorie minori, azzera perfino le partitelle domenicali scapoli-ammogliati. Stadi deserti, ritmi insostenibili bisettimanali per le sfide su più fronti. Riflette a voce alta Gattuso: “Che fatica: quattordici partite in quarantasette giorni”. Se poi allo stress senza soste si sovrappone anche il deficit di giocatori indisponibili per infortuni e positività al Covid-19, la missione di inanellare risultati positivi è quasi ‘impossible’. Bakayoko e Zielinski, a cui è concesso un turno di riposo sono gli unici due cambi ‘alla pari’ disponibili per Granada. Sedicesimo di finale dell’Europa League, azzurri in Spagna per provare a prefigurare un ‘ritorno’ senza incognite con un risultato utile in danno degli iberici. Chi manca all’appello: Ospina, Koulibaly, Hysaj, Manolas, Ghoulam, Demme, Lozano, Mertens, Petagna. Gattuso nella trasferta che ‘Ringhio’ definisce ‘ostica’ arriva con i giocatori contati e porta con sé sei giovanissimi della ‘Primavera’.  Un bel problema, anche in vista del prossimo e arduo impegno di campionato contro l’Atalanta. Sullo sfondo la voce stonata di una testata web insinua che Osimhen sarebbe l’untore della variante africana del Covid. Smentisce la medicina ufficiale, la società si dice pronta ad azioni legali. Si gioca al Nuevo Los Carmenes Stadium, il ritorno giovedì prossimo al Maradona. Gattuso si aspetta dagli azzurri una partita tatticamente e mentalmente ineccepibile: “Difficile essere sereni con dieci giocatori titolari assenti”. Il tecnico del Granada ha i suoi problemini. Fuori gioco Neyder, Lozano, Quini, Luis Milla, Soldado, Suarez, German e Montoro, ma recupera Herrera.

Russa la direzione del match, fischia Karasev. Pronti…via

Primo angolo del Granada al terzo minuto, senza esito. Le sqadre si studiano, pressing Granada a tutto campo. Primo corner anche per gli azzurri al sesto, dopo una pericolosa incursione di Kenedy. Niente di fatto, e il Napoli stenta a liberarsi della pressione degli iberici, non riesce ad alzare il baricentro del gioco. Ritmo basso finora. Osimhen oggetto di interventi molto decisi, per dirla con un eufemismo. Poco da raccontare dopo il primo quarto d’ora.  Pericolosissimi gli andalusi al minuto sedici ed è sempre Kenedy a creare problemi alla difesa degli azzurri. Zoppica Insigne, ma per fortuna niente di grave. Angolo per gli spagnoli, colpa di una respinta sbilenca di Mario Rui al minuto 18 e corner bis su respinta degli azzurri.  Al minuto 19 si fa sorprendere la difesa del Napoli ed Herrera, lasciato solo colpisce di testa ben dentro l’area di porta su cross dalla destra.  Uno a zero e Kenedy non perdona due minuti dopo: senza marcatura (Di Lorenzo, dove sei?) segna facilmente il due a zero. La ripartenza del Granada forse era viziata da un fallo non fischiato da Karazev. Il Napoli prova a reagire. Elmas ammonito, butta giù un avversario proiettato in contropiede. Esce Vallejo, gli subentra German. Elmas a un soffio dal palo della porta difesa da Silva su assist di Fabian, al 29esimo. Insigne per Rui un minuto dopo, pallone a pochi centimetri dal palo, Peccato.  Poche opportunità per Osimhen finora e il cronometro corre. Un fallo su Di Lorenzo in percussione sulla fascia destra non è punito con il cartellino giallo. Come mai? Lo merita Foulquier per un fallaccio su Mario Rui. Angolo per gli azzurri su percussione contrastata di Di Lorenzo al 43esimo, corner bis senza conseguenze. Intervallo e mea culpa degli azzurri per le due distrazioni che hanno favorito i gol del Granada. Ahi, ahi, ci vorrà un second time perfetto per recuperare contro una squadra ben messa in campo e pericolosa in contropiede, specialmente con gli azzurri sbilanciati in avanti nel tentativo di recuperare lo svantaggio.   Finora il migliore degli azzurri è stato sicuramente il ritrovato Fabian. Troppo arretrata la posizione di Insigne, prezioso nelle fasi di contenimento degli iberici, ma escluso da opportunità offensive. Pochi i cross per l’imponente fisicità di Osimhen, neutralizzato dalla buona difesa degli spagnoli.  Non c’è da sperare in cambi che diano una svolta decisiva al match, la panchina offre davvero poco, quasi niente. Gattuso mette in campo Zielinski e in panchina va Politano. Forse la mossa potrebbe liberare Insigne da compiti di contenimento. Comincia con un ritmo più serrato il Napoli, niente di più. Quarto corner per gli azzurri, lo guadagna Fabian, ma ancora una volta l’esecuzione è improduttiva. Il Granada sembra voler custodire il due a zero, soprattutto pensa a impedire al Napoli di accorciare le distanze. Se ne sono andati i primi dieci minuti. Chissà se è stata una buona idea sottrare al potenziale offensivo degli azzurri un risolutore come Politano e non Elmas, considerato il ruolo sovrapponibile di Zielinski.  Azzurri pericolosi al minuto 58, Elmas si vede scippare il pallone in posizione ideale per segnare. Subito dopo Zielinski spedisce in curva una buona opportunità.  Napoli avanti tutta, Granada arroccato nella propria metà campo, ma pronto a sortite improvvise in attacco. Si prepara a entrare Bakayoko, secondo e unico cambio possibile per Gattuso. Esce Lobotka e forse il Napoli guadagna qualcosa in spinta offensiva.  Ora baricentro molo più degli azzurri. Quinto angolo per il Napoli, respinge la difesa. Dai e dai, arriverà i gol degli azzurri? Metà tempo se n’è andato.  Punizione conquistata da Insigne, buona la posizione, il capitano sul pallone, ma anche Mario Rui. Calcia Insigne, alle stelle. Soro entra per Kenedy, Puertas per Machis. Rrahmani di testa su cross di Mario Rui, alto sulla traversa. Le ripartenze degli spagnoli sono sempre pericolose. Il Napoli non riesce a tenere alta la dinamica di gioco necessaria a far male. Zielinski al minuto 76, calcia di sinistro, ma ancora oltre la traversa. Altri cambi Granada. Brice per Gonalos, Diaz per Neva. Martines si cautela.  Angolo per gli iberici, a conclusione di uno dei[S1]  tanti contropiedi. Gli spagnoli sono bravi anche a guadagnare secondi rallentando al massimo le rimesse dal fondo o ls rokipresa del gioco in caso di falli subiti.  Un Napoli tutto sommato smarrito, poco reattivo, lento, denuncia il permanere di problemi pregressi e non è solo colpa di un deficit di energie muscolari, di fiato. Gran tiro di Rrahmani di poco alto e corner conquistato.  Assedio finale degli azzurri, ma basta a riscattare una partita non brillante? Scade il tempo regolamentare, solo quattro minuti di extra time, forse pochi considerato il tempo perso degli spagnoli che impiegano tanti secondi anche per calciare un corner. Un minuto al fischio finale, meno. Finisce qui, vittoria meritata del Granada e il match di ritorno si annuncia come un’impresa ardua. Due gol da rimontare contro questo avversario coriaceo? Sarà una faccenda tutt’altro che agevole.