Scateni. Solo Argentina, 3-0 sull'Italia


Articolo pubblicato il: 02/06/2022 13:01:49

Dopo la mancata qualificazione per i mondiali in Qatar, con in palio un trofeo nuovo di zecca, l'Italia campione d'Europa affronta nella finalissima l'Argentina, vincitrice della Coppa America. È la ‘classica’ sfida del calcio mondiale, un’amichevole di lusso. Wembley Stadium, Londra. Assenti nella formazione azzurra Kean, Immobile, Insigne, Zaniolo. La lunga scia di infortuni muscolari di giocatori del Napoli prosegue: tocca a Insigne e salta questa finalissima.  Sorprende la convocazione del giovane talento Gnonto, 19 anni, fiuto per il gol. Comunque in attacco Mancini schiera Bernardeschi-Belotti-Raspadori. L’Argentina si propone in attacco con il tridente Di Maria, Messi, Lautaro Martinez e Dybala inizialmente in panchina. I sudamericani hanno vinto l’ultima sfida ufficiale con l’Italia ai mondiali del ’90. A Napoli, conclusi i supplementari, fu decisivo il rigore messo a segno da Maradona dopo i due errori dal dischetto di Schillaci e Caniggia. Nel futuro prossimo gli azzurri incontreranno Germania, Ungheria e Inghilterra per la Nations League.  Italia-Argentina di stasera è la partita dell’addio alla nazionale di Giorgio Chiellini, suo mitico difensore, leggenda dell’Italia. Sarà premiato dal presidente della FIGC Gabriele Gravina: prima del fischio d’inizio gli è stato consegnato un trofeo, riconoscimento per la sua lunga, intensa avventura in azzurro. Arbitra il cileno Piero Daniel Maza Gómez. Al Var lo spagnolo Alejandro Hernández. Argentina favorita, 90 mila spettatori (80 mila argentini), spettacolo di altissimo livello in questa arena del calcio, forse unica al mondo. Tutto il tifo è per Messi e compagni. Venti minuti di gran ticchettio sui due fronti, ma nulla di più e gioco a specchio. Molto centro campo. Partita veloce, non spettacolare, che definire ‘bella’ finora è definizione molto campanilista. Ci pensa un Messi scatenato, e chi se no, a muovere il risultato. In dribling se ne va sulla sinistra, ha la meglio su Di Lorenzo, cross basso e teso. Irrompe Lautaro, 1 a 0, al minuto 28. Ventesima rete di Martinez in nazionale. Al 46esimo Lautaro si libera di Bonucci, assist perfetto per Di Maria, che come un falco punta con velocità supersonica la rete difesa da Donnarumma e spedisce in rete con un delizioso mezzo lob. 2 a 0. Argentina micidiale, contropiede fulmineo, classe da vendere del trio Messi, Lautaro. Di Maria. Un po’ di buona volontà degli azzurri, non di più e ha ragione Mancini nel pronosticare un’Italia ad alto tasso di produttività non prima degli anni tra il 2026 e il 2028. Insomma armiamoci di pazienza. Spogliatoi. Second time, dentro Lazzari, Scamacca e Locatelli, per Chiellini, Bernardeschi e Belotti.  Al minuto 63 Spinazzola per Pessina. Miracolo Donnarumma poco prima su un missile di Di Maria poi Lo Celso manca un gol facile, facile. Solo Argentina, a un soffio dal terzo gol in ripetute opportunità. Ci prova a ripetizione Messi, risponde in sicurezza Donnarumma che compie un miracolo al 70esimo volando per fermare un tiro a giro del super asso argentino. In panchina De Paul, entra Palacios a 15 minuti dal 90esimo e Bastoni per Emerson. Dentro Alvares e Pezzella per Lautaro e Romero (crampi), Dybala e Gonzales per Lo Celso e Di Maria. 4 minuti di over time. In zona Cesarini, galoppata di Messi, il pallone finisce sui piedi buoni di Dybala, controllo, gol, 3 a 0.  In due parole?  Italia inesistente.