SCATENI/ Tre buchi neri degli azzurri, così ha la meglio l'Inter. 3 a 1


Articolo pubblicato il: 07/01/2020 09:52:05

Di LUCIANO SCATENI

San Paolo tabù per l’Inter? Da queste parti non vince da 23 anni, ma di contro gli azzurri non conquistano i tre punti in casa dal 19 ottobre. Condizioni di partenza del match tra loro distanti. Conte in vetta alla classifica, Gattuso ottavo con 18 punti in meno. Lotta senza quartiere tra due gladiatori, figli del Sud, che alla vigilia si sono complimentati a vicenda, ma è per ‘bon ton’, che nasconde grinta da vendere. Non è cosa da poco il ‘niet’ di Ringhio a Koulibaly in campo, perché ancora un po’ acciaccato. L’indisponibilità di Mertens, risolutore seriale di tante imprese priva gli azzurri di un’arma in più. Gattuso smantella il 4-4-2 del  ‘Carletto’ esule in the Great Britain e imposta un Napoli 4-3-3 da combattimento. Il San Paolo torna a sfiorare il tutto esaurito ed è un motivo in più per non deludere i tifosi. Come affrontare i panzer nerazzurri? Gattuso invita Insigne e compagni alla prudenza: ovvero contenimento e ripartenze. Conte dispone di un super binomio offensivo e si ripromette di profittare del Napoli che al centro della difesa non ha il bunker del gigante  senegalese, antagonista perfetto del massiccio Lukaku. Non è meno pericoloso il guizzante Lautaro, che Manolas, Di Lorenzo e Mario Rui devono contenere senza lasciarsi andare alla minima distrazione. A Gattuso manca il metronomo di centrocampo, che detti tempi e idee di gioco in regia. Tocca dunque a Fabian Ruiz di sopperire a questa assenza atavica. È interessante scoprire se la lunga sosta di fine anno ha consentito a Gattuso di trasmettere agli azzurri la sua storica determinazione a non mollare di fronte alla più ardua difficoltà e l’Inter lo è. Insigne gioca la sua partita numero 250 con la maglia in serie A.
 
Arbitra Doveri…pronti…via alla giornata numero 18 del campionato. Pressing alto dell’Inter e al secondo minuto bel cross di Insigne, testa di Milik, oltre la traversa. Subito dopo Lukaku a tu per tu con Meret ma in fuori gioco. Comunque salvataggio sulla linea di Di Lorenzo. Napoli con prudenza, lascia spazio ai nerazzurri, come pronosticato da Gattuso. L’Inter è la migliore difesa del campionato. Solo 14 i gol subiti. Contropiede all’ottavo del Napoli, Insigne non aggancia il lancio di Zielinski. Occasione sprecata. Gran tiro di Lautaro al decimo, alto e a lato. Insigne a lato dopo un minuto, su lancio di Fabian. Le squadre si affrontano a viso aperto, ma l’Inter in avanti fa paura. Fabian al 13°, alto. Conte chiede a Candreva di stare attaccato a Insigne che ha molto spazio. Napoli disattento su un infortunio di Di Lorenzo che scivola e libera Lukaku. Percussione in area di rigore, dopo 70 metri di corsa,  il gigante  libera il sinistro ed è uno a zero per l’Inter al minuto 14. Koulibaly, dove sei? San Paolo ammutolito, reagiscono gli azzurri. Attacca il Napoli e il via è sempre dalla sinistra con Insigne.  Segna Milik al 25°, ma dopo un fallo di Callejon su Biraghi. Napoli in avanti, ma l’Inter difende bene e non consente conclusioni efficacia. Gagliardini al 28esimo, gran tiro da posizione impossibile grande risposta di Meret. Arriva la mezz’ora del primo tempo e nessun pericolo vero per Handanovic. Ci prova Zielinski al 32esimo, pallone  a lato. Al minuto 33 Lukaku può armare il sinistro. Il tiro non è irresistibile, il tiro passa sotto le gambe di Meret. Due  a zero per due errori clamorosi degli azzurri. Fabian al 35°, tiro contrato. Troppa differenza in campo e tutta a favore dell’Inter. Per poco Luhkaku non  mette a segno una tripletta al 36esimo il tiro a giro va di poco fuori. Para Handanovic su una buona conclusione di Insigne. Al minuto 39 il Napoli accorcia. Zielinski per Callejon, al volo per Milik e gol, il settimo del polacco. L’azione è un copia-incolla dello schema inventato da Sarri. Il calcio è bello anche per questo: le sorprese non finiscono mai. Gli azzurri ritrovano lena e fiducia ed è un buon segno in vista della ripresa. Assalto degli azzurri nei minuti a un niente dal 45esimo. Cross dalla sinistra di Maro Rui, di spalla Milik, fuori. Finale azzurro e si va negli spogliatoi per un  tè caldo in una serata molto fredda. In fondo il vantaggio della squadra di Conte è del tutto fortuito, agevolato da due infortuni dei difensori azzurri.  
 
Second time. Al secondo minuto parte MIlik, serve Insigne che conclude con precisione a lato. Ora sono gli azzurri a esercitare pressione a tutto campo e la prudenza è dell’Inter. Il vantaggio per Conte è prezioso per rispondere al 4 a 0 della Juve. La partita stenta  decollare. Più Napoli nei primi dieci minuti che spinge e il fulcro del gioco è sempre nei piedi di Insigne. Conte tira via Gagliardini per Barella. L’Inter fatica a ripartire. Gli azzurri cercano il guizzo vincente. Barella, buon talento ma gioco duro si prende il giallo per un fallo cattivo su Allan. Doccia fredda al minuto  62. Nuovo infortunio di Manolas, che non intercetta un cross innocuo. Irrompe  Lautaro e segna il più facile dei gol, nel momento migliore del Napoli. 3  a 1. Non si possono regalare gol simili all’Inter. Terzo errore, terzo gol subito. San Paolo annichilito. Manca il regista nel team azzurro, ma non è meno urgente blindare la difesa. Il Napoli paga lo choc del terzo errore e calano le sue energie fisiche e mentali. Sensi per Vecino al minuto 73. Traversa accarezzata da Insigne su punizione per un fallo su Zielinski al 74esimo. Di pali e traverse quest’anno il Napoli ne ha colpiti a iosa. Il Napoli ha ritrovato un buon Insigne ed è una buona notizia, ma purtroppo a ridare la competitività  agli azzurri. Vola Zielinski, tiro telefonato. Al minuto 81 Lozano per Hysaj, ma sembra tardi per sperare nella rimonta. Llorente per Fabian Ruiz all’83esimo. Perché non anche Younes si chiede il San Paolo con un pizzico di amara ironia? Niente di nuovo o quasi sotto il cielo del Napoli e la stagione sembra definitivamente compromessa, almeno per il capitolo campionato. Valero per Lukaku a due dal 90esimo. Riflessione finale: l’Inter ha la meglio per tre reti a una determinate da fesserie difensive degli azzurri. Non è che una magra consolazione, ma non c’è altro con cui cancellare l’amaro di una sconfitta in parte annunciata. Di Lavoro Gattuso ne ha da fare a tempo pieno e non è detto che basti per invertire il percorso negativo  degli azzurri.