SCATENI/Ufffaaaaaa


Articolo pubblicato il: 04/06/2020 16:39:54

Di Luciano Scateni
 
Il bon ton lo sconsiglia e mostra disgusto per le frasi choc che sgorgano da polmoni e laringe in fasi di rabbia incontenibile, ma come diceva il principe De Curtis “quanno ce vò, ce vò” e la ‘metafora di chi ne ha piene le tasche auto assolve il convinto: “Sapete che c’è di nuovo? Ci avete rotto le palle”, inviato con il contorno di pernacchie all’affollato clan di virologi, immunologi, biologi, e vertici dell’ospedalità privata che calpestano e ricalpestano il red carpet del festival sanitario dedicato al coronavirus, a caccia di notorietà e annessi.
 
Da tempo circola un’inquietante domanda: quale ostacolo impedisce di impedire l’insorgere del cancro, che non risparmia neppure i neonati, cosa ostacola il successo della ricerca in corso nell’immensa galassia del laboratorio mondiale, finanziato per sconfiggere il cosiddetto ‘male del secolo’?  Non c’è risposta, alibi tanti e l’obiezione: perché enormi risorse finanziarie e umane si disperdono in migliaia di centri pubblici e privati di ricerca, che, a prescindere dalla loro eccellenza, operano singolarmente anziché in sinergia, connessi in un unico consorzio di indagine e sperimentazione?
 
Si auspica che gli ‘archivisti’ dei quotidiani siano presto impegnati nella ricostruzione cronologica e logica del profluvio di parole uscite dall’ugola delle decine di esponenti dell’affollata galassia di specialisti o presunti tali, che dall’inizio dell’anno partecipano al torneo delle competenze in campo virale. In palio c’è la notorietà dispensata dai media, in qualche caso propizia per incidere favorevolmente sulla dimensione di parcelle o sulla carriera.
 
Glissiamo sul coacervo, parzialmente univoco, spesso discorde, di pareri, supposizioni, pronostici e perfino dati. Le citazioni riempirebbero pagine e pagine, con il risultato di annichilire chi avesse la pazienza di leggerle. Confiniamo lo sconcerto a un ultimo caso di contrasti istituzionali in tema di Covid-19.  Ebbene, la navigazione degli italiani nel mare dell’incertezza riceve ogni giorno contributi destabilizzanti. Agli estremi del caos c’è chi dissente dalle indicazioni governative del ‘tutto aperto’ con cautela e continua a vivere nello sperpetuo della clausura, mentre troppi altri pensano ‘chi se ne frega’ del protocollo di sicurezza, danno vita agli assembramenti, insultano chi indossa la mascherina e vomitano anatemi del tipo “Il Covid è un complotto per nascondere la dimensione della crisi economica, qualcuno terrorizza il Paese”.
 
Per dirla in breve: “Ci avete rotto…”.