SCATENI. Un mondo di vulnerabilità


Articolo pubblicato il: 16/04/2019 16:12:38

E’ la tragedia della vulnerabilità, simile e diversa dalla impossibilità di difendere i luoghi della Terra dalla violenza sanguinaria degli attentati, dall’ineluttabilità di catastrofi impropriamente catalogate come naturali, da tragedie di guerre che tolgono la vita a vittime innocenti, dalla casualità di venire al mondo in aree dove muore un bambino ogni quattro secondi, dove un maledetto difetto del software fa precipitare al suolo i Boeing, giganti dell’aria made in Usa, dove un vendicativo despota può ordinare al pilota di un suo aereo di premere sul pulsante di lancio e sganciare una bomba atomica sul nemico, dove la sontuosa, millenaria cattedrale di Notre Dame, icona della grandeur francese, brucia probabilmente per le fiamme innescate da un banale corto circuito.

E’ imperfezione dell’umanità, esposta al fanatismo jaidista, all’aggressività di guerrafondai, all’emarginazione della povertà, all’avidità di multinazionali dell’aviazione che pur di fare profitto mettono a rischio la vita dei passeggeri, a fanatici detentori di armi di distruzione totale. E’ responsabilità di chi non tutela un bene universale, chi non mette in totale sicurezza un bene mondiale come la cattedrale di Parigi.

Stupore e profondo dolore dei parigini per quelle fiamme devastanti che hanno cancellato quasi al cento per cento Notre Dame. Assordante il loro silenzio, al momento in cui la guglia della cattedrale, avvolta dalle fiamme, si è inginocchia e poi crolla in un mare di fuoco. Il dopo. Il tragico evento condizionerà il voto dei francesi, Macron uscirà indenne dal devastante evento dopo aver subito la violenta contestazione dei gilet gialli, sfociata in guerriglia, devastazioni, incendi? Per ora il “dopo” è anche e, soprattutto, nella gara di solidarietà per la ricostruzione della cattedrale. 100, 200, milioni donati da miliardari per le imponenti opere della rinascita.

 

Luciano Scatenii