SCATENI/Un Napoli esemplare ha la meglio sul super Liverpool: uno zero


Articolo pubblicato il: 04/10/2018 07:53:15

Invito agli intenditori di questo pazzo sport, capace di sovvertire pronostici, presunzioni di superiorità di un team sull’altro, disvalori teorici e ogni altra valutazione basata su parametri statistici e giudizi tecnici: ci dicano se avrebbero scommesso un euro sulla strameritata vittoria del Napoli, che ha dominato per novanta minuti e ha smentito scettici e pessimisti con una gara esemplare. In ipotetico parallelo con la boxe, gli azzurri avrebbero vinto ai punti con larghissimo margine, ma nel calcio, come disse il saggio Boskov, vince chi fa un gol più dell’avversaria e così è andata: in pieno forcing finale cuore e anima degli azzurri hanno trovano la giocata perfetta. Parte dalla metà campo il raid vincente quando le lancette giravano al minuto 90 e il San Paolo si era rassegnato ad accettare un pareggio sfavorevole per il Napoli. Vola sulla destra Callejon e a pochi metri dalla linea di fondo esegue quanto avrà provato cento volte in allenamento. Il cross basso e teso, davanti all’ultimo difensore dei red e scavalca anche le mani tese di Alisson. Arriva Insigne, come un treno ad alta velocità e in scivolata acrobatica, con la punta della scarpetta, spedisce il pallone in rete, uno a zero. E’ il premio per una gara dominata full time, per la sfortuna di Mertens, che in acrobazia ad alto tasso atletico, si è avventa su un pallone vagante in area e colpisce la traversa; per il quasi gol di Callejon, che supera con un gran tiro Alisson e si vede respingere il pallone sulla linea di porta da Gomez. E’ il premio per la determinazione di tutto il Napoli, che ha messo in evidente difficoltà il blasonato undici guidato da Klopp, accreditato come prossimo vincitore del campionato inglese. E il premio per la difesa azzurra che ha spento sul nascere la paventata pericolosità di Firmino e Salah, è il premio per il centrocampo alla preziosa efficienza di Hamsik, allo stato di grazia di Allan, migliore in campo. Qualche dubbio è possibile sulla scelta di Ancelotti, che in partenza ha preferito Fabian a Zielinski. Milik ha svolto il ruolo con l’abituale impegno, Insigne ha fatto dimenticare in fretta la serata no di Torino. En attendant le incursioni a sinistra di Ghoulam, Mario Rui ha dato il suo contributo di difensore con propensione offensiva. Inappuntabile la diga Albiol, Maximovic, Kolulibaly e prezioso un intervento di Ospina sui piedi Salah, per sventare l’unico pericolo dell’egiziano.

San Paolo ripopolato dopo lo sciopero bianco del tifo in contestazione di De Laurentiis, tremila i supporter del Liverpool. L’inerzia della partita è subito degli azzurri per possesso palla e tiri i porta, un paio di Insigne, altrettanti di Milik, un’occasione per Callejon sprecata. In due parole, è solo Napoli. Il Liverpool se ne sta guardingo nella metà di campo, di dove non si insidia l’avversario e presto svanisce il timore che prima o poi cambi atteggiamento. Agli azzurri fa difetto solo la pericolosità che sfocia nel gol, da ritrovare al via della ripresa.

Piove sul San Paolo, Come si dice partita bagnata, partita fortunata? Il gol tarda a concretizzare la superiorità in campo, a ricompensare l’impegno profuso dagli azzurri, ma questo Napoli deve vincere e rimediare al deludente pari con la Stella Rossa. Il bunker dei red (sono i vice campioni d’Europa) resiste all’assedio del Napoli, ma quando Gomez e compagni sono quasi certi di portare a casa un pareggio prezioso per la classifica del girone, la cabala si allea con Insigne e dal cestello estrae il 90, la paura. Deve averla avvertita Klopp.

Ancelotti permetterà una domanda al tecnico tedesco, sollecitata dalla bella prestazione degli Napoli a spese del Liverpool: ma il Napoli è quello di Torino o è questo anti red? Se è quello che ha liquidato con autorità gli inglesi si confermi in continuità, come pretendono gli impegni di campionato per rimanere nell’area alta della classifica.

Luciano Scateni