SCATENI/Uno-due e anche il rischio Sassuolo è acqua passata


Articolo pubblicato il: 08/10/2018 07:27:32

Si direbbe che la spregiudicatezza sia un’opzione tipica di allenatori appena patentati e invece l’esibisce un maestro del calcio qual è Ancelotti, che per domare il Sassuolo, squadra rivelazione del campionato, manda in campo un Napoli tutto gioventù, ancora poco temprato per le battaglie della seria A. E allora, dentro Rog, Diawara, Malcuit, Ounas, Verdi e gli va bene. Per venti-venticinque minuti succede il prevedibile. I ragazzi ci mettono anima, cuore, muscoli e testa per dimostrare al tecnico di non far rimpiangere le assenze di Allan, Callejon, Milik e specialmente di Insigne, per la prima volta in panchina al fischio di inizio del signor Di Bello. Questi, per varie vicissitudini della partita, avrebbe forse bisogno di un corso di recupero. Per esempio, l’espulsione di Rogerio a fine partita per fallo su Callejon era da Var. Al via il Sassuolo è come intimidito dall’esordio pimpante degli azzurri e sotto choc per la sbadataggine di Locatelli, che con un letale passaggio laterale regala il pallone al furetto Ounas. Con un tocco da prestigiatore il franco algerino elude la sorveglianza dell’ultimo difensore neroverde e di controbalzo colpisce con potenza e precisione. Pallone sotto la traversa, uno a zero. Il cronometro dice che sono trascorsi poco più di 120 secondi dal via. Solo Napoli in campo e almeno tre occasioni da gol gettate al vento. Riflessione: a una squadra ambiziosa qual è il Napoli è vietato sprecare tanto. Nelle pagelle parziali c’è un convinto otto per Malcuit, che confermerà per l’intero incontro di essere una preziosa alternativa a Hysaj, quando tornerà Ghoulam, il solito “buono”, anzi ottimo, per Koulibaly, un bel sette per Albiol e Ounas. Il sei “politico” lo meritano Mertens e Hysaj, la sufficienza, ma meno, meno è per Zielinski, Verdi e Diawara. Ospina è incerto in un paio di situazioni per nulla impossibili, ma si riscatterà nel secondo tempo con interventi strepitosi che hanno impedito a un rigenerato Sassuolo di concretizzare. Al minuto trentuno Hysaj, in percussione sulla fascia sinistra, dribla il difensore diretto e s’infila nell’area di rigore. Strattonato, finisce in terra e Di Bello fa finta di niente. Chidssaà che no gli faccia bene partecipare a un corso di recupero. Oltrepassata la prima mezzora di gioco scema vistosamente la baldanza del Napoli, quasi certamente per debito di ossigeno ed energia dei giovani immessi in formazione senza vere nelle gambe i novanta minuti. La quarta opportunità di far gol si presenta dopo tre minuti dalla ripresa del gioco e protagonista è ancora Ounas. Il suo tiro finisce di un niente a lato. Il Sassuolo è entrata in campo con altro piglio e determinazione, il Napoli risponde con passo lento e non arriva più per primo sul pallone. De Zerbi intuisce che è il momento di spingere e manda in campo la coppia Berardi-Babacar. E’ un’altra musica e il Napoli rischia. Ancelotti non sta a guardare e risponde con Insigne per Ounas, con Allan per lo spento Diawara, tra l’altro ammonito e con Callejon per Verdi. Il Napoli ottimizza le iniezioni di energia fresca, ma il capolavoro è firmato dal leader indiscusso degli azzurri. Hysaj vince con caparbietà un contrasto nei pressi dell’area di rigore neroverde, alza la testa e vede Insigne libero. L’assist è perfetto, la traiettoria imposta al pallone di Lorenzino è vincente, il pallone scavalca Consigli e s’infila nel sette alle sue spalle: è il vero capolavoro di un talento superiore. Il due a zero manda in depressione il Sassuolo, tranne la parentesi del miracolo firmato Ospina che si oppone alla conclusione di Babacar a due metri dalla porta.

Morale della favola. Ancelotti è coraggioso e intende valorizzare l’intero organico della squadra, magari cum iudicio e la via per azzerare i sei punti che separano gli azzurri dalla Juve non è così impervia com’è apparsa dopo la sconfitta di Torino, ma nemmeno agevole. A proposito, neanche la splendida vittoria sul Liverpool ha sanato il vulnus dei contrasti De Laurentiis-tifosi. Ancora vuoti sulla gradinate del San Poalo e non è un bene.

Luciano Scateni