SCATENI/Uomini veri in azzurro e finale di Coppa con la Juve


Articolo pubblicato il: 14/06/2020 10:36:08

Uomini veri in azzurro e finale di Coppa con la Juve
 
Anche i ‘palloni d’oro’, le stelle strapagate, i miti del tifo senza frontiere, confermano i versi di una nota canzone di De Gregori (‘non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giudica un giocatore’). Non ha avuto paura il super asso in bianconero Ronaldo, ha sbagliato l’esecuzione del rigore assegnato dall’arbitro Orsato e ha colpito il palo, ha sbagliato, ma non è da questo sbagli che si giudica il suo enorme talento. Comunque, se il Milan, pur menomato per l’espulsione di Rebic e privo di tre importanti titolari, avesse fatto gol, la coppia Agnelli-Sarri sarebbe andata su tutte le furie.  Invece alla Juve è bastato lo stiracchiato zero a zero di ieri sera per intascare l’opportunità di contendere la Coppa Italia alla vincitrice di Napoli-Inter, che stasera si sono incontrati-scontrati al San Paolo. È calcio ridimensionato, ovvio, appena autorizzato a interrompere la clausura da Covid-19 e solo parzialmente: nessun tifoso nelle poltroncine azzurre dello stadio di Fuorigrotta e si può immaginare l’impennata di ascolti di Rai1, alle 21 di stasera. Non fosse surreale, anomala, alla solitudine dei 22 in campo corrisponderebbe l’assenza di cosi razzisti, e violenze di ogni genere, che infestano la maggior parte delle tifoserie italiane, non quella napoletana, beninteso.  
 
E allora, che Napoli in campo contro la corazzata nerazzurra? Quello di un prima pandemia che ha indossato l’abito grintoso di Gattuso. Pregi e difetti, con in più le incertezze sul prossimo campionato: chi parte, chi resta, chi arriva? Due quasi sicure emigrazioni: Koulibaly colto da attrazione fatale per il campionato inglese e Milik che cerca casa (Torino) dove inserirsi come protagonista fisso in un team che stimi le sue qualità di bomber. Incombe una domanda: ma era strategia imprenditoriale del presidente De Laurentiis l’esaltazione del giovane Meret (‘naturale successore di Buffon e Donnarumma’), ovvero è una sorta di compensazione per i tifosi delle promesse roboanti sistematicamente inevase? Terza ipotesi: il giovane portiere è in difficoltà nei rinvii brevi da fondo campo che tanto piacciono a Gattuso nel governare l’inizio di ogni nuova azione. La buona notizia arriva dal belga napoletanizzato Dries Merten, ‘Ciro’ per i tifosi azzurri: il ciao all’Inter è probabilmente un addio: il caleidoscopico, benché esile bomber, non dovrebbe lasciare Napoli ed è sempre più ’nu scugnizzo chino ‘e fantasia. Quali misteri si celano dietro il doppio caso Ghoulam e Allan? Il terzino sprint algerino, pluri corteggiato, dopo l’incidente al ginocchio è apparso la brutta copia di stesso. Forse per indurre la società a ‘venderlo’, come desidera? Anche il prode Allan merita l’accostamento a Giano bifronte. Raggiunto il culmine della congiunzione talento-qualità agonistica, perciò oggetto di interesse di grandi club europei, la diga di centrocampo brasiliana ha ridimensionato la stima conquistata, con prestazioni sotto tono. Per agevolare l’esodo da Napoli a minor costo per il nuovo club? Di sicuro c’è che stasera in campo non ci sono Meret, Ghoulam e Allan. Al Napoli oltre alla vittoria andrebbe bene anche il pari con il punteggio di zero a zero, come per la Juventus, ma conoscendo la grinta di Gattuso gli azzurri ce la metteranno tutta per non rischiare.  
 
Nel San Paolo in quarantena il via di Rocchi e tocca per primo il pallone il Napoli.
 
C’è un’assenza tra gli azzurri che li penalizza e non poco. Fabian Ruiz non ce la fa e deve andare in campo Elmas, ma anche Mertens non è al meglio della condizione. A Milano nel match di andata fu lo spagnolo con un gol da antologia a regalare l’uno a zero agli azzurri. Problema ai flessori. Un’incognita determinante è l’esito della preparazione delle due squadre nel periodo del lockdown.   Subito un angolo per gli azzurri su fuga di Insigne in contropiede e sull’altro fronte angolo per deviazione di Di Lorenzo. Deviazione di Eriksen, forse con tocco di un difensore. 1 Inter a 0 per l’Inter appena al secondo minuto. Per Ospina niente da fare. È subito un’altra partita, in salita per Gattuso. Insiste la squadra di Conte, il Napoli deve superare lo choc del gol a freddo.  Prevale l’Inter nel possesso palla e gli azzurri faticano a ripartire. Finisse così, calci di rigore. Imprecise le triangolazioni del Napoli, ma c’è anche la qualità tecnica dei nerazzurri a fare la differenza. In avanti percussione di Candreva al quindicesimo. Gran botta, oltre la traversa. Angolo conquistato da Politano al 17esimo, senza esito. Sposta in avanti il baricentro il Napoli. Punizione al 19esimo, da buona posizione, Mertens spedisce sulla barriera, poi ribatte sul fondo al volo. Pericolose le incursioni dei nerazzurri sull’asse Lautano-Lukaku con il sostegno di Candreva e Brozovic. Oltrepassiamo il minuto venti. Attacca l’Inter, azzurri in attesa di occasioni per aggredire. Non è un gioco spettacolare e le due squadre mostrano di subire il lungo stop del campionato. Conclusione di Mertens al 25esimo, tiro contrato dalla difesa. Angolo per l’Inter dopo due minuti. Pericolosa l’Inter conclusa di testa da Lukaku, poco a lato. Evidente la fragilità degli azzurri sulla corsia di destra dei milanesi dove Hysaj non presidia come sarebbe necessario il suo spazio. Insigne dalla distanza al 30esimo, ma conclusione debole, a lato. Lukaku al 32esimo. Ospina con un guizzo provvidenziale impedisce il gol. È un bel problema il dominio nerazzurro sulle fasce e Gattuso non trova le contromosse opportune. Rischia di proseguire in inferiorità numerica l’Inter per un doppio e brutto fallo di Young, ma Rocchi lo grazia. Nuova conclusione di Mertens al minuto 39, largo alla sinistra di Handanovic. Inter a un niente dal due a zero. Candreva di nuovo con metri di libertà colpisce con grande forza.  Risponde Ospina con una parata strepitosa. Subito dopo contropiede micidiale degli azzurri. Al 41esimo Insigne elude la vigilanza degli interisti, s’invola e attira su di sé due difensori. Accorre al centro dell’area Mertens e segna il gol numero 122 in azzurro, uno più di Hamsik. Uno a uno e se dovesse finire così Napoli sarebbe finalista con la Juve. Intervallo e la speranza che il tecnico azzurro inventi qualcosa per tamponare le percussioni interiste sulle corsie di destra e sinistra. Comunque il bel calcio è ben altro e l’assenza di Fabian a centro campo, dominato dagli uomini di Conte, si avverte e come. La coppia Demme-Elmas si è mossa decisamente sotto tono. Il Koulibaly anti Lukaku ha convinto e il duello di giganti è davvero avvincente. A disagio Hysaj e Di Lorenzo, Quasi invisibile Politano e chissà che Gattuso non chieda a Callejon di sostituirlo.
 
Second time. Sembra che il tecnico del Napoli abbia chiesto agli azzurri di pressare a tutto campo, ma l’iniziativa resta dei nerazzurri che prima del via hanno portato al braccio una fascia con una scritta antirazzista. A Politano non riesce di pungere sulla destra, ma non ha ricevuto molti passaggi utili. Giganteggia in difesa Maxsimovic. Imbattibile di testa, prestazione gigantesca. Imprecisi i rinvii di Ospina e gli errori non entusiasma Gattuso. Napoli in attacco. Conclusione di Insigne e pallone a cinque centimetri dal palo con Handanovic non prontissimo. Angolo per il Napoli che cresce, al 54esimo su tiro di Mertens. Meglio gli azzurri alla ripresa e forse c’è anche che l’Inter ha speso molto nella prima frazione di gioco. Bentornato, Koulibaly, peccato che voglia emigrare. Angolo per il Napoli al 60esimo.  Torna in avanti l’Inter ma nessun problema per Ospina. Gattuso prepara un paio di cambi. Di nuovo possesso palla interista e il Napoli arretra. Insigne al 64esimo, conclusione centrale. La difesa degli azzurri è organizzatissima. Come anticipato, Callejon per Politano e Fabian per Elmas. Scelta ampiamente condivisibile. Ritmi meno dinamici a conferma delle difficoltà da sosta prolungata. Siamo circa al minuto 70. L’ingresso di Callejon dovrebbe garantire un più saldo baluardo a centro campo, Fabian maggiore penetrazione al centro. Tripla sostituzione di Conte. Dentro Alezis Sanchez, Biraghi e Moses, per Lautaro, Candreva e Young. Dentro Milik per gli azzurri, in panchina Mertens. Guadagna molto Gattuso al centro dell’attacco. 76esimo punizione per l’Inter, batte Eriksen fortissimo, risponde alla grande Ospina. Minuto 78, cioè 12 al 90esimo. Resistere è il verbo che devono coniugare gli azzurri. La verve di Moses vivacizza il gioco dei nerazzurri. Zielinski di potenza al minuto 80, sfiora la traversa. Miracolo di Ospina dopo un minuto su conclusione ravvicinata e potente di Eriksen. Minuto 83, si prepara a entrare Allan, prezioso combattente. Younes e Allan per Zielinski e Insigne.  5 minuti alla fine.  Conte risponde con Ranocchia e Sensi per Eriksen e De Vrji. Corrono via i secondi, tensione altissima in campo e fuori dove urlano Conte e Gattuso. Il via all’ultimo minuto, poi recupero. Assalto nerazzurro al forte del Napoli. 5 secondi al 90esimo ma 5 minuti di over time.  Quattro alla fine…tre e trenta, azzurri tutti a difesa della qualificazione. 2 e 30 al triplice fischio. Problemi per Koulibaly e Maxsimovic, ma restano a combattere. 1 e 30 alla fine. Stringe i denti il Napoli, 40 secondi da giocare. Meno 10, 9, 8, 7… fischio di Orsato, esultano gli azzurri, esulta Gattuso, festa nelle case dei napoletani davanti ai televisori. E ora attacco alla Juventus nello stadio Olimpico di Roma, mercoledì.  
Luciano Scateni