Su la testa. Scudetto? Non è una chimera. Napoli 4, Udinese 2


Articolo pubblicato il: 19/04/2018 08:06:13

Quando a Napoli lo zero a zero non si è ancora sbloccato, radio stadio diffonde la ferale notizia della Juventus in vantaggio per uno a zero a Crotone. I 45mila del San Paolo lo apprendono in silenzio, bandiere ammainate. L’handicap degli azzurri in classifica cresce pericolosamente e una gagliarda Udinese sembra intenzionata a far male agli azzurri. Mica male l’idea di Oddo: sa che la migliore dinamica di gioco del Napoli prende le mosse dalla fitta ragnatela di passaggi veloci tra difensori e centrocampisti, per aprire con calma attiva i varchi sulle fasce e poi convergere da un laterale all’altro del campo sul binomio Rui-Insigne o con cross calibrati su Callejon, che aggira il diretto controllore a pochi passi dalla porta avversaria. Oddo oppone al questo schema la pressione dei suoi uomini e disturba l’avvio delle manovre azzurre al loro esordio, con aggressività. Il punto è capire se i friulani hanno nelle gambe energia per 90 minuti. Al via, quando i muscoli rispondono a pieno, il Napoli prova ad accelerare il gioco e sembra in condizione di governare con autorità la partita. Come si voleva dimostrare la presenza di Milik è davvero preziosa. Grazie alla sue stazza fisica e non meno a una tecnica di buon livello, fa da sponda, dialoga efficacemente con tutto il reparto e con i centrocampisti, si intende a meraviglia con il connazionale Zielinski e con lui si proietta in profondità, grazie a scambi ravvicinati. Il primo tempo si avvia a un equilibrato zero a zero, ma c’è una brutta sorpresa in agguato. Al minuto 41, in un momento di smarrimento difensivo degli azzurri, Iankto, raccoglie un cross dalla destra e da un metro spinge il pallone alle spalle di Reina. C’è da discutere all’infinito sulla sua posizione di fuori gioco. C’è, ma il Var è di parere diverso e allora Udinese 1, Napoli 0. La reazione degli azzurri è da grande squadra. Nel giro di cinque minuti, quanto dura dall’assedio alla porta di Sorrentino, arriva il pari. Un’azione da manuale di Zielinski lancia Insigne nell’area dell’Udinese, Lorenzo evita un paio di difensori con una delle sue magiche, imprevedibili sterzate e spedisce in rete. Ottavo gol di Insigne, uno a uno. A questo punto Juve 87 punti, Napoli 79. Scudetto addio?

Sarri non ci sta, ma deve fare i conti con un incidente di percorso al decimo della ripresa. Un cross del croato Perica non trova opposizione nei centrali azzurri. Irrompe Ingelsson, niente da fare per Reina. Due a uno per i bianconeri. Juve 87, Napoli 78. Sarri decide: Napoli avanti tutta. Al 12° dentro Mertens per Hamsik e il Napoli sperimenta una formula inedita di cui tener conto anche in futuro. Il potenziale offensivo cresce a dismisura. La verve funambolica del belga crea lo scompiglio in casa udinese, Milik ottiene più spazio per le sue incursioni, il gioco del Napoli diventa un incubo per Oddo. Minuto diciannove: angolo per il Napoli, Albiol sale più alto di tutti e con un colpo di testa perfetto trova il pari. 2 a 2. Undicesimo gol degli azzurri su calcio d’angolo. Una vera specialità. Juve 87, Napoli 79. I cambi di Oddo non ostacolano l’incisività del Napoli con quattro attaccanti e al minuto 25 un gran tiro di Callejon è respinto a fatica e male da Sorrentino. Irrompe Milik, tre a due per il Napoli. A questo punto Juve 87, Napoli 81. Sarri richiama Milik in panchina (sarà prezioso domenica contro la Juve), gli subentra Allan. Neanche il tempo di riassettare la struttura della squadra (Oddo manda a in campo il vivace De Paul, attaccante) e la specialità del Napoli sui calci piazzati riceve una signora conferma da un tonico e sicuro Tonelli. Su cross da calcio d’angolo, è la dodicesima volta del Napoli in campionato, lo trasforma in gol con un colpo di testa perfetto. 4 a 2. Il boato del San Paolo si sente in tutta la città, poi il tifo napoletano trattiene il fiato. Da Crotone si aspetta il miracolo dell’uno a uno, cioè Juve 85, Napoli 81. E miracolo fu.

Che meraviglia il calcio. La vulnerabilità della vecchia signora fa sognare Napoli. Un altro suo passo falso e l’auspicata vittoria degli azzurri in quel di Torino, nello scontro diretto di domenica 22 spalancherebbele porte all’imprevisto (per esempio all’esito di una prossima Inter-Juve). Sperare nella benevolenza del cielo, azzurro come il Napoli, peccato non è. Il Napoli? Zielinski su tutti e a pari merito l’intero Napoli, con menzioni speciali per Mario Rui, Insigne, Milik, Diawara.

Luciano Scateni