Ce. 'Ripartiamo dal teatro'. Arb Dance Company presenta "Canto per un fiore" di Michele Casella, i dettagli






Articolo pubblicato il: 25/11/2021 10:44:54

Questa la nota stampa della rassegna 'Ripartiamo dal teatro':

"ARB DANCE COMPANY presenta “CANTO PER UN FIORE” di Michele Casella. DUOMO DI CASERTAVECCHIA. SABATO 27 NOVEMBRE ORE 19. «Canto per un fiore». È la pièce di ParolainDanza che andrà in scena sabato 27 novembre alle 19 nel Duomo di Casertavecchia. Adattamento e regia di Michele Casella, produzione di Arb Dance Company di Annamaria di Maio. Lo spettacolo arriva a Caserta dopo aver toccato diverse città italiane, come Roma, in occasione- si legge nella nota- del Giubileo Mariano il 9 ottobre 2016, nella Basilica di Santa Maria in Trastevere. L’evento fa parte della rassegna «Ripartiamo dal teatro», promossa dagli assessorati alla Cultura e ai Grandi Eventi del Comune di Caserta e finanziata dalla Regione Campania (POC Campania 2014-2020), in programma fino al 30 novembre. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti con prenotazione 72 ore prima di ogni spettacolo su www.eventbrite.it. L’accesso agli eventi è consentito agli spettatori muniti di green pass e di mascherina. Canto per un fiore è una pièce di danza e parola che, attraverso la figura di Maria, indaga la donna e le donne. Maria si rispecchia in tutte, tutte si ritrovano in lei. L’idea è nata da una riflessione sul libro L’Angelo mi disse, edizioni San Paolo, del cardinale Angelo Comastri, da cui sono tratti, peraltro, i testi dello spettacolo. Le pagine, che raccontano in prima persona la vita di Maria, toccano temi ed episodi che possono riferirsi a molte donne di ieri e di oggi: la gioia di un bambino nel proprio grembo, l’essere profughi, la sofferenza di fronte a un figlio morto ucciso. Sono donne di tutti i continenti che hanno ri-vissuto le esperienze mariane. A piedi nudi, sulla terra fredda, le donne-Madonne sorridono, piangono, urlano, partoriscono, girano i continenti attorno ai loro corpi. Sono spose, profughe, madri, bambine, africane, asiatiche, europee e di tutte le strade del mondo. Sono lì per innamorare e per rimproverare, per parlare e restare- si legge nella nota- in silenzio, per essere baciate e ferite. Cercano un posto anche dove non c’è posto. Vivono e muoiono ma dalla morte ri-nascono, come un fiore, e ri-generano, come fa la terra con i fiori e come solo la donna-Madonna può fare."